La cronaca degli ultimi mesi ha sottolineato come la sicurezza sul lavoro rappresenti un tema ancora caldo e più che attuale, anche se troppo spesso sottovalutato. Solo tra Maggio e Aprile ci sono stati oltre dieci incidenti mortali e un numero imprecisato di infortuni, una vera e propria strage silenziosa ma di certo non frutto solo di fatalità. In molti casi infatti il rispetto delle norme di sicurezza ed un ambiente di lavoro salubre può fare la differenza tra la vita e la morte, oltre a condizionare pesantemente la qualità produttiva dei lavoratori.
Il controllo e l’adeguamento di ambienti, strumenti e procedure operative è un processo articolato ma fondamentale per il benessere e la salute di chi svolge quotidianamente la propria professione, oltre che un obbligo per le aziende che non vogliano incorrere in pesanti sanzioni in caso di controlli. Tale processo è definito dal decreto legislativo 81 del 2008, “Testo unico sulla salute la sicurezza sul lavoro”, un provvedimento nato con il preciso scopo di stabilire norme e regole relative alle realtà produttive, con una particolare attenzione per tutte le attività dedicate alla prevenzione e riduzione del rischio.
Un passaggio obbligatorio di questo processo è rappresentato dal sopralluogo sull’ambiente di lavoro, operato dal Medico Competente e svolto con la presenza del datore di lavoro o di un suo delegato e del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione. L’art 25 stabilisce che il MC “visiti gli ambienti di lavoro almeno una volta all’anno o a cadenza diversa che stabilisce in base alla valutazione dei rischi”. Lo scopo è quello di redigere un documento di analisi (DVR) in cui vengano evidenziate eventuali criticità e suggerite soluzioni per poterle correggere. Tali criticità possono essere rappresentate da un luogo di lavoro non adeguato, un improprio utilizzo della strumentazione professionale, mancanza o insufficienza di dispositivi di protezione collettiva ed individuale e formazione del personale insufficiente.
Come è facilmente intuibile il ruolo del medico è decisamente centrale e investe non solo le aziende, controllando l’efficacia delle procedure di sicurezza e della qualità dell’ambiente, ma anche i lavoratori, di cui viene verificata la corretta competenza in tema di sicurezza.
Le aziende che occupano più di 15 dipendenti, secondo l’art. 35 dello stesso decreto legislativo, sono tenute inoltre ad indire una riunione periodica in cui il MC verifichi eventuali cambiamenti delle condizioni di rischio, aggiornando la sua valutazione e gli interventi da portare a termine per la messa in regola.