Cresce in Italia il numero degli appassionati del golf e aumentano, inevitabilmente, anche le patologie legate a questo sport, a partire dalle lesioni della spalla, sicuramente l’articolazione più sollecitata. Il movimento oscillante della spalla nel golf può sembrare un’attività relativamente semplice e invece richiede una forza muscolare notevole, oltre ad una grande coordinazione. Ancora più diffuse sono altre patologie tipiche del golfista: quella vertebrale lombare, quella del gomito e del polso-mano.
Le varie sollecitazioni a cui è sottoposta la spalla, e quindi muscoli, tendini, guaine e legamenti, possono generare diverse patologie come:
- Instabilità e dolore articolare acromion/clavicolare
- Lesione dei tendini della cuffia dei rotatori
- Instabilità gleno-omerale
- SLAP lesion
- Artrosi
E’ opportuno precisare che i problemi fisici sono maggiormente diffusi tra chi si avvicina al golf senza una preparazione e senza una guida. E’ quindi opportuno, soprattutto all’inizio, farsi seguire da un tutor e allenarsi costantemente, evitando strappi e forzature. I golfisti professionisti sono infatti meno esposti a lesioni della spalla in quanto hanno raggiunto un livello atletico che li porta ad attivare costantemente e simultaneamente i muscoli ogni volta che giocano, mentre i golfisti amatoriali tendono ad avere un controllo irregolare degli stessi.
Tra le patologie più comuni che colpiscono i golfisti c’è sicuramente la malattia articolare acromion-claveare. E’ la causa più comune del dolore nel golfista ed è seguita solo dalla tendinite e dalla sindrome da impingement sub-acromiale. I sintomi sono un dolore localizzato nella parte superiore della spalla che diventa più insistente quando si tenta di portare in elevazione il braccio soprattutto lateralmente.
Molto diffusa anche la malattia della cuffia dei rotatori (insieme al conflitto sub-acromiale) della spalla, dovuta a una lesione o un uso eccessivo di uno o più muscoli e tendini. Il dolore che si manifesta è variabile secondo il tipo di lesione ma parte sempre dalla spalla per poi irradiarsi in diverse zone secondo il tendine colpito.
La lussazione gleno-omerale consiste invece nella fuoriuscita della testa dell’omero dalla sua normale sede. C’è una versione più moderata di questa lesione chiamata sublussazione dove la testa dell’omero fuoriesce solo parzialmente e rientra nella sua sede anatomica di nuovo immediatamente. La prima volta che avviene una lussazione si può avvertire un dolore molto forte che richiede la prestazione di uno specialista affinché riposizioni la spalla nella sua sede. Non bisogna assolutamente tentare di fare questa manovra da soli o aiutati da altri poiché può causare danni gravi e permanenti alle superfici articolari o ancora più importante ai nervi del braccio.
La lesione del cercine glenoideo interessa il tessuto fibroso-cartilagineo a forma di anello che, disposto intorno alla glena della scapola, protegge l’articolazione ed impedisce (insieme ad altri elementi anatomici) la lussazione. In quei casi in cui i sintomi, lamentati dai golfisti, persistono nonostante un’adeguata terapia non chirurgica, possono essere trattati con successo con la chirurgia artroscopica.
Meno diffusa l’artosi dell’articolazione gleno-omerale. In questo caso ci si lamenta per una spalla dolorosa e rigida, con differenti gradi di limitazione del movimento. Maggiormente in questi pazienti è comune il risveglio dal riposo notturno per l’intensità del dolore. Caratteristico è il “rumore” sentito durante il movimento del braccio che in questa patologia è piuttosto di routine.
Per individuare la patologia e, quindi, la cura migliore, è necessario acquisire un’accurata storia clinica. Ottenere precise informazioni non solo sui dati antropologici (età, sesso, ecc.) ma anche della tipologia di sportivo che soffre di spalla, ha un valore inestimabile. È buona norma studiare anche la tipologia del dolore: sede, inizio, durata, caratteristiche (tipo pugnalata, tipo morsa, bruciore, calore, ecc.) sia in fase statica (sportivo a riposo) sia in fase dinamica (durante il gioco).
Lo studio clinico della spalla non esclude una valutazione anche della colonna vertebrale sia cervicale sia lombare associata a un’attenta valutazione neurologica. La palpazione di qualsiasi area di sofferenza è essenziale per identificare meglio le cause del dolore.
Fondamentali anche gli esami strumentali, a partire da quello radiografico con le proiezioni collegate (antero-posteriore, ascellare, transcapolare per outlet). L’ecografia ha un ruolo indispensabile soprattutto se effettuata dallo stesso specialista della spalla. Solo quando si sospetta una lesione dei tendini o delle strutture capsulo-legamentose deve essere richiesta una risonanza magnetica.
Il trattamento delle lesioni della spalla nel golfista è estremamente variabile a seconda della patologia e della gravità e, logicamente, assume un ruolo fondamentale anche la fisioterapia e riabilitazione post- chirurgica.